“Parco agrisolare”: come ottenere gli incentivi?

All’interno del PNRR ci sarà spazio anche per il fotovoltaico: 1,5 miliardi di euro saranno infatti destinati alla realizzazione di 4,3 milioni di mq di fotovoltaico sui tetti degli edifici a uso produttivo delle aziende agricole.

 

Il 25 marzo 2022 il Ministero delle Politiche agricole ha firmato il decreto con tutte le misure necessarie ad attuare gli investimenti e, in tempi ragionevolmente brevi, partirà il bando per le candidature dei progetti.

 

Ma quali sono i requisiti per ottenere gli incentivi? Vediamoli nel dettaglio.

 

Innanzitutto, va precisato che la spesa massima ammissibile per singolo progetto sarà di 750.000 euro, nel limite massimo di un milione di euro per singolo soggetto beneficiario, e gli interventi ammissibili saranno da effettuarsi su impianti fotovoltaici con potenza di picco tra 6 kW e 500 kW da realizzare sui tetti di fabbricati strumentali alle attività del settore agricolo, zootecnico e agroindustriale.

 

Il limite massimo di spesa sarà di fino a 1.500 euro/kW per i pannelli fotovoltaici e fino a ulteriori 1.000 euro/kWh se saranno installati anche sistemi di accumulo. Il contributo complessivo corrisposto per i sistemi di accumulo non potrà eccedere i 50mila euro. In caso siano installate colonnine di ricarica elettrica per i veicoli, potrà essere riconosciuta, in aggiunta ai massimali per fotovoltaico e accumuli, una spesa fino a un limite massimo ammissibile di 1.000 euro/kW a colonnina.

 

Sono quindi previste diverse intensità di aiuto:

 

  • 50% per le aziende agricole attive nella produzione primaria e per quelle attive nel settore della trasformazione di prodotti agricoli nelle Regioni meno sviluppate (Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna);

 

  • 40% per le stesse tipologie di aziende che operano nelle altre Regioni;

 

  • le aliquote di agevolazione possono essere maggiorate di 20 punti percentuali in alcuni casi, ad esempio per gli investimenti di giovani agricoltori;

 

  • per le imprese di trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli, gli aiuti possono arrivare al 30% dei costi con alcuni possibili bonus.

 

Il contributo sarà erogato in una soluzione unica a conclusione degli interventi, fatta salva la facoltà di concedere, a domanda del soggetto beneficiario e nei limiti della disponibilità delle risorse, un anticipo fino al 30%, a fronte della presentazione di idonea garanzia fideiussoria rilasciata da imprese bancarie.

 

Unitamente al fotovoltaico, sono ammesse anche le seguenti spese:

 

  • acquisto e posa di moduli fotovoltaici, inverter, software di gestione, ulteriori componenti di impianto;
  • sistemi di accumulo;
  • fornitura e messa in opera dei materiali necessari alla realizzazione degli interventi;
  • costi di connessione alla rete.

 

E i seguenti interventi di riqualificazione:

 

  • rimozione e smaltimento di eternit/amianto dai tetti;
  • isolamento termico dei tetti;
  • sistema di aerazione connesso alla sostituzione del tetto.

 

Per tutti gli interventi saranno anche ammissibili le spese di progettazione, per asseverazioni e altre spese professionali, ad esempio quelle per direzione lavori e collaudi.